venerdì 20 maggio 2011

News: Red Ronnie sotto attacco su facebook

Il noto critico musicale e consulente d'immagine di Letizia Moratti, attacca Pisapia su facebook e subisce la ritorsione degli utenti.

Red Ronnie, il celebre critico musicale conosciuto per aver scritto su prestigiose riviste come RockStar ed aver condotto programmi televisivi come Roxy Bar e Help!, è in queste ore sotto attacco sulla sua pagina facebook. Migliaia di iscritti in un solo giorno, ma non propriamente fans. Tutto è cominciato con un post su facebook dove Red, collaboratore e consulente d'immagine dell'attuale sindaco di Milano Letizia Moratti, scriveva: “Primo esempio del vento che sta cambiando a Milano: cancellato LiveMi di sabato 21 maggio, in Galleria del Corso. Era l’inizio di LiveMi 2011 (che se vincerà Pisapia sarà cancellato dai progetti del Comune). Dava spazio a gruppi e artisti emergenti che potevano esibirsi con brani propri. In compenso Pisapia sta pensando a un megaconcerto con Jovanotti, Ligabue e Irene Grandi. Per dare voce a chi non ce l’ha". Affermazione inverosimile: Giuliano Pisapia, il 21 maggio, non potrà essere in nessun caso sindaco di Milano e tantomeno decidere se dare o meno autorizzazioni per pubblici spettacoli. Il post ha scatenato la reazione dei sostenitori del candidato del centrosinistra, che hanno riempito il profilo di Red Ronnie con centinaia di critiche e ironiche battute, prevalentemente incentrate sui recenti attacchi del centrodestra con accuse che vanno dal furto di un'auto al coinvolgimento con Prima Linea. In serata gli utenti hanno notato che Red ha cambiato foto sul suo profilo, mettendone una dove appare accanto a Fidel Castro, ma ciò non è servito a calmare le acque, anzi è stata l'occasione per ulteriori battute ironiche. Non finisce qui: commentando lo scenario politico milanese all'Adnkronos, Red Ronnie rincara la dose dicendo “Se vince Pisapia, me ne vado da Milano". La notizia è rimbalzata sui siti e sui blog di tutta Italia, dove la critica prevalente contro Red è stata quella di essere entrato a far parte del vile attacco mediatico scatenato dal centrodestra contro Pisapia in vista dei ballottaggi per la poltrona di sindaco di Milano in programma il prossimo 29 maggio.





sabato 14 maggio 2011

News: Max Stèfani lascia Il Mucchio, storica rivista musicale

Le ragioni di tale traumatico divorzio nel suo ultimo editoriale.

Terremoto nel mondo dell'editoria musicale italiana: Max Stèfani lascia Il Mucchio Selvaggio, storico magazine da lui fondato nel lontano1977 e di cui è sempre stato il direttore. Si apprende la notizia dal sito web della rivista stessa: “Questo è un numero spartiacque nella storia della testata, che da trentaquattro anni racconta la realtà attraverso la musica, il cinema, i libri, l'attualità, la cultura in genere” e poi “Massimo Stèfani, direttore dal primo numero dell'ottobre 1977, lascia Il Mucchio firmando il suo ultimo editoriale. Una decisione ampiamente motivata sulle pagine del giornale, che resta inalterato nel suo staff e nella sostanza”.
Sul numero 682 de Il Mucchio, attualmente in edicola, Stèfani spiega le ragioni di tale traumatico divorzio nel suo ultimo editoriale:

“Da questo mese non sono più il direttore del Mucchio. Anzi, a dire la verità, l’ultimo numero che ho firmato veramente è stato quello di febbraio. Ho sempre creduto che il mio rapporto con questo giornale sarebbe durato fino alla mia morte o fino al momento in cui mi sarei stufato. Comunque una mia scelta. Invece problemi interni alla redazione e in parte anche alcune considerazioni personali mi hanno costretto a questa situazione. Mi sostituisce Daniela Federico, negli ultimi anni al mio fianco come braccio operativo, che si appoggerà probabilmente a Beatrice Mele, Federico Guglielmi e John Vignola. Per me era impossibile, sia da un punto di vista umano che professionale, continuare a lavorare con un gruppo di persone che sentivo sempre più distanti. Siamo cresciuti in modi diversi, musicalmente, politicamente, filosoficamente, giornalisticamente. Abbiamo visioni distanti e lo scontro è stato inevitabile.
Il giornale che ho in mente io va da una parte, quello loro da un'altra.
Credo che se un gruppo di persone si reputi migliore del sottoscritto e faccia tanto per raggiungere il potere, debba poi anche prendersi le responsabilità di un eventuale fallimento e che quindi non abbia senso per me restare, anche solo formalmente, al mio posto per mascherare il cambiamento.
Sono stanco. Scendo a questa fermata. Sarà un giornale differente? Credo proprio di sì. Politicamente molto più corretto, sicuramente dal mio punto di vista meno interessante. Magari anche migliore per certi versi e con risultati di vendite più alte. Questo nessuno lo sa.
Sicuramente sarà un “altro” giornale. Sicuramente non il “mio” giornale. Lo schema vincente musica-cinema-libri-politica (che è poi quello che ci differenzia dagli altri giornali musicali) non sembra almeno per il momento abbandonato, anche se non molto lucidamente, ma il nuovo direttore avrà modo di essere più preciso su quello che diventerà il Mucchio. Certo, qualcuno dei collaboratori o redattori (penso soprattutto a Del Papa ma anche a Orioles, Barone, Leporace, Crespi, Bolli, etc) si troverà a disagio. Ma quando c’è un forte cambiamento è fisiologico che una parte del giornale segua le sorti della precedente direzione. Mi auguro che diate comunque una chance a quello che sarà questo giornale. Mi dispiacerebbe se non fosse così. Ringrazio tutti. In quasi 34 anni sono passate su queste pagine almeno un milione di persone. Il 99% di queste non leggeranno ovviamente quanto scritto ora, ma il ringraziamento va anche a loro. Hanno cambiato la mia vita. Spero di aver dato qualcosa anch’io. Ringrazio anche le centinaia di firme che hanno contribuito a rendere questo giornale un caso quasi unico in Italia. Se non altro per il coraggio morale di avere un’opinione diversa e proporla a lettori infastiditi oppure ostili che rimane un pregio raro nella stampa di ogni paese. Per quanto mi riguarda non farò altro, almeno per il momento. La mia vita in questo momento è piena e bella come non lo era mai stata.
Il mio facebook e la mia nuova mail per tenersi aggiornati.
Statemi bene”


Una separazione tutt’altro che indolore, quindi. Stèfani esce anche dalla società cooperativa che gestisce la testata e che porta ancora il suo nome, la Stemax, mentre la direzione passa al redattore capo Daniela Federico, sua collaboratrice storica. Era già da diverso tempo che Stèfani accennava a divergenze maturate in redazione, da quando Il Mucchio era tornato ad essere un mensile dopo una difficile stagione in cui era stato settimanale. A ciò aveva fatto seguito anche un cambio di linea editoriale, che aveva visto ampiamente ridotto lo spazio dedicato alla musica a beneficio delle rubriche di politica e attualità, facendone un vero e proprio magazine multiculturale. Una delle conseguenze di tale linea era stato il trasferimento sul suo sito web di una delle rubriche più interessanti e costruttive: Fuori dal Mucchio, inserto dedicato al rock indipendente del nostro Paese. Una linea che, evidentemente, non è piaciuta a tutti i collaboratori. Ha commentato l’accaduto Federico Guglielmi, altra storica firma del giornale: “Conosco Max dal 1979 e gli sono riconoscente per avermi dato l'opportunità di diventare un professionista del settore, di gestire in totale autonomia ciò che mi veniva affidato, da articoli a interi giornali. I nostri rapporti non sono mai stati stretti a causa delle profonde diversità sulla visione del lavoro e della vita, ma se siamo stati capaci di collaborare per oltre trenta anni, superando problemi pesanti, vuol dire che esisteva un equilibrio. La sua uscita dal giornale era divenuta purtroppo inevitabile: quando tutta una squadra, nonché il presidente e i dirigenti della società, si trovano in disaccordo con l'allenatore, a lasciare è sempre quest'ultimo. Da molti anni Max delegava completamente ai responsabili dei vari settori i contenuti di almeno tre quarti della rivista, l'intero staff faceva già riferimento a Daniela Federico, che è stata a lungo direttore responsabile. Non ci saranno rivoluzioni né a livello di linea editoriale né di spirito, ma solo aggiustamenti di rotta. Il Mucchio è sempre stato il frutto del lavoro di un gruppo di persone, ripudiare questo lavoro significherebbe ripudiare noi stessi”.
A volte i cambiamenti, seppur dolorosi, sono necessari per (ri)trovare nuovi equilibri. Personalmente mi auguro che ne Il Mucchio la musica torni ad avere un ruolo preponderante come in passato, nutro parecchia stima per un giornalista come Federico Guglielmi e sono sicuro riuscirà a guidare questa transizione nel migliore dei modi. 

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domenica 8 maggio 2011

Live: Dark Waves Festival, 08 aprile 2011

I gotici si ritrovano nel cuore della Puglia.

Si sono ritrovati ad Acquaviva Delle Fonti (Bari) gli estimatori del rock oscuro per questa inedita kermesse sonora. Non a caso: la Puglia è ricca di fermenti musicali che spaziano dal folk al rock in tutte le sue declinazioni e gli  organizzatori sapevano che avrebbero trovato terreno fertile per un simile evento. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il locale rock Oasi San Martino e l'associazione culturale Fonoarte, che hanno chiamato ad esibirsi sul palco tre tra i migliori gruppi new wave in circolazione: gli emergenti Karma In Auge e i veterani Stardom e Cadabra. Siamo giunti alla stazione di Bari intorno alle 16:00 e gli organizzatori del festival sono venuti gentilmente a prenderci. Arriviamo al locale mentre le bands stanno effettuando il sound check. Il palco è situato dentro un enorme capannone realizzato ad hoc, di cui uno dei quattro lati appartiene all'edificio
che è il ristorante collegato (o viceversa). Infatti vediamo dall'alto il palco pronto ad esplodere e le persone che cominciano ad affluire copiose mentre siamo comodamente seduti alla tavolata dei musicisti, che attingono forze prima del concerto dalle prelibate specialità pugliesi offerte dall'Oasi San Martino. Cena stimolante da tutti i punti di vista: alla nostra destra il presidente della Fonoarte spiega agli Stardom i complicati meccanismi SIAE; di fronte, con le spalle alla vetrata dell'ampia finestra, i Karma In Auge disquisiscono di paranormale, mentre alla nostra sinistra i Cadabra raccontano ad alcuni ospiti le loro imprese musicali sui palchi di mezza Italia. Alle ore 22:00  i gruppi vengono chiamati a prepararsi, il locale è costipato di gente (alla fine si conteranno quasi 300 presenze) e il festival parte con questa scaletta:  Karma In Auge, Cadabra, Stardom.

Karma In Auge
Gruppo emergente di Taranto su di cui si vocifera abbiano messo gli occhi sopra quelli dell'etichetta discografica Danze Moderne, molto attenta a questo tipo di sonorità. E la cosa non ci stupisce, sin dalle prime note del loro brano d'apertura: suono compatto, precisione tecnica, buona gestione scenica. Sono in tre, chitarra/voce, basso e batteria, cantano in italiano e il loro sound ricorda i Bauhaus di Mask, ma anche gli Interpol. Hanno inciso un mini cd autoprodotto dal titolo “Memorie disperse” e nella chiacchierata che abbiamo fatto dopo il concerto, ci hanno rivelato che sono già pronti otto pezzi nuovi che sperano di pubblicare al più  presto.
Cadabra
Sono i padroni di casa (vengono da Gioia Del Colle) e si capisce dalla calda accoglienza del pubblico, che canta i loro pezzi e urla i titoli delle canzoni. I Cadabra sono oramai uno dei gruppi più acclamati della scena new wave italiana cantata in inglese e si sono tolti un sacco di  soddisfazioni suonando in tutta Italia e condividendo il palco con artisti importanti quali Andy dei Bluvertigo, Diaframma e Marlene Kuntz. L'esibizione è funestata da alcuni problemi tecnici che affliggono la chitarra del leader, tuttavia è impossibile non essere coinvolti dai loro classici di sempre come Blooms, Sleeping, Love Boulevard e Heart. Micidiale la sezione ritmica, che risulterà la spina dorsale di tutto il concerto. Francesco Radicci, batterista e portavoce della band, ci racconta che a giugno i Cadabra pubblicheranno un album-raccolta con tutti i loro brani più celebri, inediti e rarità, che porterà il titolo di “Past To Present”.
Stardom
Direttamente dal “Soviet della moda”, cioè Milano, gli Stardom impressionano subito gli astanti  con un look anni '80: giacche scure e capelli sparati, mascara e rossetto. Sono gli ospiti d'onore della serata, reduci dallo straordinario successo del loro album d'esordio “Soviet della moda”, che ha saputo miscelare il vecchio sound new wave anni '80 con le nuove angosce dell'uomo moderno. Catalizzatore d'attenzione sicuramente il vocalist Riccardo Angiolani, che non si risparmia nella sua performance. Il bassista Oliver Pavicevic stupisce con il suo strumento (da lui costruito), attraversato nel manico da led luminosi, e con la sua straordinaria tecnica. Pulito e preciso il lavoro dei due chitarristi, il batterista è metronomico e sincronizzato con il sequencer. Suonano quasi tutto l'album, ma anche alcuni pezzi nuovi che dovrebbero finire sul prossimo disco, in fase di gestazione. Un gran gruppo, una grande performance.

Non finisce qui: ad allietare il dopo-concerto con il suo dj-set c'è Ivan Piepoli, frontman dei The Baby Screams, conosciuta tribute band dei The Cure, che non delude con le sue selezioni: The Cure (ovviamente), Joy Division, Siouxsie & The Banshees, Bauhaus, The Mission, Depeche Mode, Echo And The Bunnymen, New Order e via cantando. Terminate le danze a tarda ora, la gente lascia lentamente il locale, soddisfatta. C'è ancora tempo per una chiacchierata con i gruppi e per una birra, un saluto a Marco, titolare dell'Oasi San Martino, poi di nuovo in macchina verso Gioia Del Colle, dove i gentilissimi Cadabra ci hanno messo a disposizione un appartamento dove poter trascorrere la notte. Alle 10:00 del giorno dopo di nuovo in treno, con la consapevolezza di aver partecipato ad un grande evento, unico e, speriamo, “ripetibile”.


Collegamenti:
Cadabra su facebook


lunedì 2 maggio 2011

Last.fm: la radio del futuro

Tra una radio ed un social network, ridefinisce il concetto di “ascoltare la musica”.

Ricordate le radio generaliste degli anni ‘80/’90? Quanta robaccia dovevamo sorbirci prima di veder passare la nostra canzone preferita? E le stazioni che offrivano quella musica di nicchia che ci piaceva tanto? Puntualmente avevano la frequenza disturbata. Tutto ciò sembra preistoria di fronte alle meraviglie di questo portale di nome Last.fm.
Di cosa si tratta? Non credo di esagerare dicendo che di qui passa il futuro della radio e della musica in generale. Last.fm è una web community che mette a disposizione tutta una serie di strumenti che consentono di ascoltare la propria musica preferita, tener traccia dei propri gusti musicali tramite delle statistiche, approfondirli grazie ai consigli della radio stessa, conoscere utenti che hanno gusti simili, scambiare pareri, informazioni, emozioni. Antenato di Last.fm è Audioscrobbler, una comunità virtuale ideata da Richard Jones (detto “RJ”), uno studente di informatica presso l'università di Southampton, il cui scopo principale era annotare, attraverso un software, quali brani riproducevano gli utenti iscritti nei rispettivi computer, per poi creare delle classifiche e delle dinamiche collaborative. Nel 2002 nasceva Last.fm ad opera di Felix Miller, Martin Stiksel, Michael Breidenbruecker e Thomas Willomitzer, la cui idea era quella di coniugare il concetto di stazione radio su internet e quello di social network per appassionati di musica. Ben presto i team di Last.fm e quello di Audioscrobbler iniziarono a lavorare insieme e nel 2003 si trasferirono nello stesso ufficio di Whitechapel (Londra), tutte le funzioni di Audioscrobbler furono integrate nel portale di Last.fm fino alla definitiva fusione dei due siti nel 2005. Nel 2006 il portale è stato tradotto in varie lingue, tra cui l’italiano.

Andremo ora ad esaminare alcune caratteristiche peculiari di questo straordinario portale:
Radio - Digitando il nome di un artista, oppure inserendo un genere musicale o un tag, parte la radio, che ci farà ascoltare quell'artista/genere ed altri simili. Sarà passata la musica dei nostri artisti preferiti, ma anche di artisti a noi sconosciuti, affini al genere che abbiamo selezionato. Una funzione sicuramente interessante per scoprire nuovi gruppi. Quando viene riprodotto un brano, ci appariranno tutte le informazioni sulla band, i concerti in programma, la cover dell’album e anche dove poter acquistare i dischi. È possibile saltare alla traccia successiva, ma non è possibile tornare indietro. A seconda delle canzoni ascoltate, Last.fm propone una "radio su misura", che si può far partire a piacere e che manda in onda le canzoni dei gruppi più ascoltati dall'utente.
Statistiche – Lo “scrobbling” è la vera innovazione del portale, ossia un software che tiene traccia dei nostri ascolti stilando delle classifiche. Per eseguire lo scrobbling occorre scaricare un apposito programma, di circa 3 mega, installarlo e configurarlo. Ogni volta che si ascolta musica con Media Player, Winamp, iPod, ecc… vengono elencate tutte le canzoni che sono state riprodotte (di cui si possono riascoltare 30 secondi) e fatte delle statistiche molto interessanti: canzoni più ascoltate e artisti più ascoltati nell’ultima settimana o dall’inizio.
Community – In base alla vostra personalità musicale, individuata dall’audioscrobbler, Last.fm vi mostrerà degli utenti che hanno gusti simili ai vostri, con i quali potrete stringere amicizia e condividere i vostri generi musicali preferiti.
Gruppi - Gruppi di discussione su un determinato artista o argomento musicale.
Eventi – Questa sezione è sostanzialmente un calendario, dove poter inserire data e luogo di un concerto, arricchendolo poi con ulteriori note informative (prezzo del biglietto, prevendite, info sulla località, come raggiungerla, ecc…). Si può segnalare la propria partecipazione e magari sapere se altri utenti intendono partecipare, contattarli in privato (il portale prevede anche un sistema di messaggistica privata) e darsi appuntamento.
Tag – È possibile creare e gestire i tag (etichette), ossia delle parole chiave da assegnare agli artisti, che verranno accumunati dal genere musicale o da altre caratteristiche (ad esempio: cantato in italiano). In un secondo momento, selezionando quel determinato tag, ritroviamo l’elenco di artisti associato (playlist).
Diario – Un Journal/blog dove potete scrivere articoli su un artista o un album. Potete collegare anche i video di YouTube, direttamente importabili all'interno del vostro journal.

Last.fm è, a tutt’oggi, la prima e più importante WEB community musicale, più di una radio, più di un social network. Dalla sua nascita come radio online nel 2002 è sempre stato un servizio gratuito per tutti i suoi utenti, ma dal 24 marzo 2009 questo servizio è diventato accessibile solo a pagamento (tranne che in Germania, nel Regno Unito e negli USA), con una sottoscrizione di 3,00 euro al mese. Di certo una delusione per tutti i fans del portale, i quali, però, non hanno rinunciato alle meraviglie di questa prima “radio del futuro”.

Collegamenti:
Fonoarte su Radio Last.fm