domenica 8 maggio 2011

Live: Dark Waves Festival, 08 aprile 2011

I gotici si ritrovano nel cuore della Puglia.

Si sono ritrovati ad Acquaviva Delle Fonti (Bari) gli estimatori del rock oscuro per questa inedita kermesse sonora. Non a caso: la Puglia è ricca di fermenti musicali che spaziano dal folk al rock in tutte le sue declinazioni e gli  organizzatori sapevano che avrebbero trovato terreno fertile per un simile evento. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il locale rock Oasi San Martino e l'associazione culturale Fonoarte, che hanno chiamato ad esibirsi sul palco tre tra i migliori gruppi new wave in circolazione: gli emergenti Karma In Auge e i veterani Stardom e Cadabra. Siamo giunti alla stazione di Bari intorno alle 16:00 e gli organizzatori del festival sono venuti gentilmente a prenderci. Arriviamo al locale mentre le bands stanno effettuando il sound check. Il palco è situato dentro un enorme capannone realizzato ad hoc, di cui uno dei quattro lati appartiene all'edificio
che è il ristorante collegato (o viceversa). Infatti vediamo dall'alto il palco pronto ad esplodere e le persone che cominciano ad affluire copiose mentre siamo comodamente seduti alla tavolata dei musicisti, che attingono forze prima del concerto dalle prelibate specialità pugliesi offerte dall'Oasi San Martino. Cena stimolante da tutti i punti di vista: alla nostra destra il presidente della Fonoarte spiega agli Stardom i complicati meccanismi SIAE; di fronte, con le spalle alla vetrata dell'ampia finestra, i Karma In Auge disquisiscono di paranormale, mentre alla nostra sinistra i Cadabra raccontano ad alcuni ospiti le loro imprese musicali sui palchi di mezza Italia. Alle ore 22:00  i gruppi vengono chiamati a prepararsi, il locale è costipato di gente (alla fine si conteranno quasi 300 presenze) e il festival parte con questa scaletta:  Karma In Auge, Cadabra, Stardom.

Karma In Auge
Gruppo emergente di Taranto su di cui si vocifera abbiano messo gli occhi sopra quelli dell'etichetta discografica Danze Moderne, molto attenta a questo tipo di sonorità. E la cosa non ci stupisce, sin dalle prime note del loro brano d'apertura: suono compatto, precisione tecnica, buona gestione scenica. Sono in tre, chitarra/voce, basso e batteria, cantano in italiano e il loro sound ricorda i Bauhaus di Mask, ma anche gli Interpol. Hanno inciso un mini cd autoprodotto dal titolo “Memorie disperse” e nella chiacchierata che abbiamo fatto dopo il concerto, ci hanno rivelato che sono già pronti otto pezzi nuovi che sperano di pubblicare al più  presto.
Cadabra
Sono i padroni di casa (vengono da Gioia Del Colle) e si capisce dalla calda accoglienza del pubblico, che canta i loro pezzi e urla i titoli delle canzoni. I Cadabra sono oramai uno dei gruppi più acclamati della scena new wave italiana cantata in inglese e si sono tolti un sacco di  soddisfazioni suonando in tutta Italia e condividendo il palco con artisti importanti quali Andy dei Bluvertigo, Diaframma e Marlene Kuntz. L'esibizione è funestata da alcuni problemi tecnici che affliggono la chitarra del leader, tuttavia è impossibile non essere coinvolti dai loro classici di sempre come Blooms, Sleeping, Love Boulevard e Heart. Micidiale la sezione ritmica, che risulterà la spina dorsale di tutto il concerto. Francesco Radicci, batterista e portavoce della band, ci racconta che a giugno i Cadabra pubblicheranno un album-raccolta con tutti i loro brani più celebri, inediti e rarità, che porterà il titolo di “Past To Present”.
Stardom
Direttamente dal “Soviet della moda”, cioè Milano, gli Stardom impressionano subito gli astanti  con un look anni '80: giacche scure e capelli sparati, mascara e rossetto. Sono gli ospiti d'onore della serata, reduci dallo straordinario successo del loro album d'esordio “Soviet della moda”, che ha saputo miscelare il vecchio sound new wave anni '80 con le nuove angosce dell'uomo moderno. Catalizzatore d'attenzione sicuramente il vocalist Riccardo Angiolani, che non si risparmia nella sua performance. Il bassista Oliver Pavicevic stupisce con il suo strumento (da lui costruito), attraversato nel manico da led luminosi, e con la sua straordinaria tecnica. Pulito e preciso il lavoro dei due chitarristi, il batterista è metronomico e sincronizzato con il sequencer. Suonano quasi tutto l'album, ma anche alcuni pezzi nuovi che dovrebbero finire sul prossimo disco, in fase di gestazione. Un gran gruppo, una grande performance.

Non finisce qui: ad allietare il dopo-concerto con il suo dj-set c'è Ivan Piepoli, frontman dei The Baby Screams, conosciuta tribute band dei The Cure, che non delude con le sue selezioni: The Cure (ovviamente), Joy Division, Siouxsie & The Banshees, Bauhaus, The Mission, Depeche Mode, Echo And The Bunnymen, New Order e via cantando. Terminate le danze a tarda ora, la gente lascia lentamente il locale, soddisfatta. C'è ancora tempo per una chiacchierata con i gruppi e per una birra, un saluto a Marco, titolare dell'Oasi San Martino, poi di nuovo in macchina verso Gioia Del Colle, dove i gentilissimi Cadabra ci hanno messo a disposizione un appartamento dove poter trascorrere la notte. Alle 10:00 del giorno dopo di nuovo in treno, con la consapevolezza di aver partecipato ad un grande evento, unico e, speriamo, “ripetibile”.


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