venerdì 6 novembre 2015

SIAE: Buone notizie (ma senza esagerare).

Qualche buona notizia dalla SIAE a favore degli autori musicali, soprattutto i più giovani, anche se non è tutto oro quel che luccica...
Io lo avevo previsto ed è accaduto. Dopo aver sbeffeggiato il piccolo autore musicale con leggi vergognose che ne hanno quasi azzerato il rientro dei diritti d'autore, soprattutto a danno di quegli artisti che si esibiscono in piccole situazioni tipo pub, circoli ARCI, ecc... (i cosiddetti “concertini”), dopo aver portato la quota sociale annua ad una cifra insostenibile (mi dicono la più alta in Europa), l'emorragia di iscritti SIAE è divenuto un fenomeno inarrestabile. Non si contano gli amici musicisti che hanno chiesto il mio aiuto per dimettersi, anche se adesso, nella sezione modulistica del sito SIAE, è finalmente apparso un modulo ufficiale per la cancellazione, che potete trovare cliccando qui. La SIAE è quindi intervenuta con un paio di provvedimenti volti ad arginare questa fuga di iscritti, provvedimenti che non risolvono i molti problemi strutturali di cui la nostra società di recupero dei diritti è afflitta, ma rappresentano sicuramente delle agevolazioni che male non fanno. Andiamo ad esaminarli.

Primo provvedimento
Sono esentati dal pagamento della quota annuale gli iscritti di età inferiore ai 30 anni. Riportiamo testualmente dal sito SIAE:
“A partire dal 1° gennaio 2015, per gli autori fino a 30 anni di età l’associazione è totalmente gratuita. In alternativa all’associazione, gli autori fino a 30 anni di età possono conferire mandato gratuito, che prevede, tuttavia, il versamento di € 32,00 a titolo di imposta di bollo. La gratuità del rapporto di associazione o di mandato ha termine il 31 dicembre dell’anno in cui ricade il compimento del 30° anno di età.”
I giovani autori possono così tentare la fortuna nello spettacolo senza l'oneroso gabello annuale della SIAE. Un provvedimento sicuramente positivo, anche se calcolato: difficilmente in un Paese gerontocratico come l'Italia, gli under 30 raggiungono un successo commerciale tale da convincerli a restare fidelizzati a lungo alla SIAE, anzi spesso lasciano presto cadere la loro iscrizione non pagando più i bollettini della tassa annuale. Insomma, alla fine una mossa intelligente.

Secondo provvedimento
Si può rinunciare alla qualifica di associato conferendo un semplice mandato alla SIAE, pagando solo 61 euro di quota annuale anziché 152 euro. Con 61 euro, cifra più che abbordabile, si può quindi usufruire dei servizi di riscossione dei diritti d'autore da parte della SIAE, ma ci si priva del diritto di voto. Risvolto negativo: ora immaginate bene che gli autori “più poveri” accetteranno questo compromesso a favore degli autori “più ricchi”, che da Associati potranno così votare dei rappresentanti che si faranno portavoce soprattutto dei loro interessi. Insomma, un'oligarchia di ricchi che si spartisce il bottino (come sempre, d'altra parte) legiferando a loro esclusivo interesse, auto conservando il proprio potere.

Mi dicono inoltre alcuni amici che dal 1° settembre 2015 non è più necessario recarsi in SIAE, delegare qualcuno o incaricare un corriere per il ritiro dei bollini e della licenza per la stampa di un disco. Infatti si occuperà la SIAE stessa di spedire i bollini al domicilio del richiedente tramite Corriere Espresso (SDA). Per ottenere ciò basta utilizzare il nuovo modello DRM2/15/SPED.
In definitiva: qualcosa si è mosso, ma non è certamente abbastanza. La SIAE continua a sopravvivere tra problematiche economiche, tecnologiche e culturali, in deficit di bilancio e bisognoso di urgenti scelte strategiche che continuano a non essere fatte, impedendo agli autori di vivere del proprio lavoro attraverso il rientro dei diritti d'autore. Non basteranno queste due mosse, a mo' di contentino, a mitigare questo stato di crisi. La scelta principe per agevolare il giovane autore, a mio avviso, sarebbe quella di tornare a pagare i concertini in modo analitico, considerando che molti autori emergenti suonano prevalentemente nei pub e nei circoli ARCI (quelli con la tessera), i famosi concertini di cui vi ho parlato che, praticamente, la SIAE non paga più dal 2006 (leggi l'articolo La SIAE e la ripartizione dei diritti d’autore). E soprattutto che si torni a pagare, in generale. È di poco tempo fa la notizia che l'ente sopravvive con gli interessi dei diritti d'autore non versati e parcheggiati nelle banche a tassi d'interesse molto interessanti (leggi l'articolo Nuova Siae, il grande bluff costa 182 milioni di euro per produrne 155). In definitiva vogliamo una SIAE che torni ad essere di tutti e a beneficio di tutti piuttosto che di pochi e a loro totale beneficio.